In un annuncio che ha catturato l'attenzione del mondo tecnologico e politico, l'ex presidente degli Stati Uniti 

. Questo progetto, una joint venture tra 

, mira a costruire infrastrutture all'avanguardia dedicate all'IA, tra cui data center, chip avanzati e reti elettriche su larga scala.

Il Progetto Stargate rappresenta uno sforzo senza precedenti per posizionare gli Stati Uniti come leader globale nell'IA. L'investimento iniziale di 

 sarà seguito da ulteriori fondi nei prossimi quattro anni, con l'obiettivo di creare un ecosistema tecnologico in grado di supportare applicazioni avanzate di IA in settori come la sanità, la difesa, l'automotive e l'energia.

"L'Intelligenza Artificiale è il futuro, e gli Stati Uniti devono essere al centro di questa rivoluzione. Con il Progetto Stargate, stiamo costruendo le fondamenta per un domani più sicuro, più efficiente e più prospero."

L'annuncio ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, 

, che è al centro del progetto, ha accolto con entusiasmo l'iniziativa, sottolineando il potenziale di accelerare lo sviluppo di tecnologie IA sicure ed etiche. Tuttavia, l'azienda è attualmente coinvolta in una 

, che ha criticato la sua trasformazione in una società a scopo di lucro.

Musk, da parte sua, ha espresso scetticismo sull'entità dei fondi stanziati, affermando: 

"500 miliardi di dollari sembrano molti, ma per un progetto di questa portata potrebbero non essere sufficienti. L'IA richiede risorse enormi, e dobbiamo essere sicuri di investire in modo intelligente."

Il Progetto Stargate non è solo una mossa tecnologica, ma anche geopolitica. Con la Cina e altri paesi che stanno investendo massicciamente nell'IA, gli Stati Uniti mirano a mantenere il loro vantaggio competitivo. Tuttavia, il progetto solleva anche preoccupazioni riguardo alla 

, con molti esperti che chiedono regolamentazioni più stringenti.

Progetto Stargate 

Gummo, noto come Hacker Gummo, è una figura affascinante nel mondo della sicurezza informatica e delle criptovalute. Nato in condizioni di povertà a Jacksonville, in Florida, Gummo ha trovato nei computer una via di fuga dalle difficoltà della vita, inclusa la morte della madre. Già a 14 anni, ha iniziato a esplorare il mondo dell’hacking, imparando tecniche come il ‘phreaking’ per ottenere chiamate telefoniche gratuite. Col tempo, le sue abilità si sono evolute, portandolo a commettere crimini informatici sempre più sofisticati, fino a essere coinvolto in attività di spionaggio aziendale.

La svolta nella vita di Gummo è arrivata quando è stato arrestato per aver venduto software satellitare rubato del valore di oltre 20 milioni di dollari. Di fronte alla scelta tra il carcere e l’uso delle sue competenze per il bene comune, ha scelto quest’ultima opzione, diventando un ‘white hat hacker’. Oggi, Gummo lavora per proteggere aziende e sistemi informatici da attacchi cyber, contribuendo a creare reti sicure e impenetrabili.

Oltre alla sua carriera come hacker etico, Gummo è diventato famoso per il suo successo nel mondo delle criptovalute. Ha iniziato a minare Bitcoin nel 2010, quando la criptovaluta era ancora agli albori, utilizzando un semplice iMac. Con il tempo, ha costruito quattro supercomputer, riuscendo a minare oltre 80.000 Bitcoin in meno di 18 mesi. Oggi, sostiene di possedere un patrimonio in Bitcoin superiore ai 7 miliardi di dollari, che lo renderebbe una delle persone più ricche al mondo.

Nonostante il suo successo finanziario e tecnologico, Gummo ha espresso il desiderio di vivere una vita normale, lontano dai riflettori. In un’intervista, ha confessato di voler sperimentare la routine quotidiana di una persona comune, come prendere un treno per andare al lavoro. Tuttavia, con un patrimonio così vasto e una reputazione leggendaria, la normalità sembra ormai irraggiungibile.

Gummo rimane una figura enigmatica, ma il suo impatto nel mondo della sicurezza informatica e delle criptovalute è innegabile. Che si tratti di proteggere sistemi informatici o di accumulare fortune digitali, la sua storia è un mix unico di redenzione, innovazione e successo.

Hacker Gummo

useEffect è un Hook di React per gestire effetti collaterali, come chiamate API, sottoscrizioni o manipolazioni del DOM. Si usa così:

useEffect(() => {
  // Codice eseguito al render o aggiornamento
  return () => {
    // Pulizia (opzionale)
  };
}, [dipendenza]); // Esegui solo se "dipendenza" cambia

Senza dipendenze ([]), viene eseguito solo al mount. Con dipendenze, si attiva al loro cambiamento.

L’Hook useEffect in React

useMemo è un Hook di React che ottimizza le prestazioni memorizzando il risultato di calcoli costosi. Si usa così:

const valoreMemo = useMemo(() => calcoloCostoso(dipendenza), [dipendenza]);

Il calcolo viene rieseguito solo se dipendenza cambia, evitando ricalcoli inutili durante i render. Ideale per ottimizzare componenti complessi. 

L’Hook useMemo in React

useState è un Hook fondamentale di React che permette di gestire lo stato nei componenti funzionali. Si usa dichiarando una variabile di stato e una funzione per aggiornarla, ad esempio:

Con count si accede al valore corrente, mentre setCount lo modifica. Ogni aggiornamento ri-renderizza il componente, rendendo useState ideale per gestire dati dinamici in modo semplice ed efficiente. 🚀

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L’Hook useEffect in React

L’Hook useMemo in React

L’Hook useState in React